#CRESCEREINSIEME “L’hashtag che indicizza la crescita dell’accoglienza nel Lazio”
Il progetto intende integrare e mettere a sistema i servizi rivolti ai nuclei vulnerabili mamma-bambino, al fine di favorire l’autonomia delle madri, diminuendo i rischi di povertà educativa dei bambini e rafforzando le competenze genitoriale delle madri.
Destinatari
I destinatari ultimi del progetto sono le bambine e i bambini 0-6 anni che a Roma vivono in nuclei costituiti da mamme sole, in condizioni di forte vulnerabilità sociale. Il progetto si dirige in particolare alle centinaia di nuclei mamma-bambino presi in carico dai servizi sociali di Roma Capitale, anche con il coinvolgimento dell’Autorità giudiziaria. L’individuazione e la selezione dei destinatari finali sarà svolta dai partner responsabili delle singole macro-azioni, in stretta collaborazione con i servizi invianti, evitando in ogni caso di sostituirsi ad essi. I destinatari indiretti del progetto sono in primo luogo le persone che fanno parte della rete primaria delle mamme. Secondariamente, saranno i decisori e gli operatori dei servizi, oltre alle reti solidali del territorio.
Azioni
Il progetto #crescereinsieme, oltre alle attività di gestione e coordinamento, affidate alla cooperativa sociale Kairos, e di valutazione, affidate all’Università LUMSA, si articola in 5 macro-azioni.
Ø Agenzia per l’Autonomia |
Una struttura con operatori specializzati in grado di affiancare l’azione dei partner e di altri soggetti pubblici e privati nella ricerca di soluzioni abitative e lavorative, coerenti sia con le condizioni/possibilità delle mamme che con le esigenze educative dei bambini.
Ø Interventi di sostegno domiciliare e gruppi di auto-mutuo aiuto |
- Percorsi di intervento domiciliari (home visiting) per circa 60-80 nuclei mamma-bambino.
- Gruppi di auto-mutuo aiuto e di sostegno psico-educativo: spazi di aggregazione per approfondire tematiche legate alle responsabilità familiari e alla crescita dei figli.
Ø Reti di famiglie solidali per l’affiancamento ai nuclei mamma-bambino in difficoltà |
Sviluppo di reti formate da persone e famiglie solidali, debitamente preparate e sostenute, in grado di accompagnare le mamme nella loro quotidianità, per un periodo sufficiente a rafforzare le loro capacità di “camminare con le proprie gambe”, offrendo ai bambini opportunità educative e di relazione tra pari.
Ø Sensibilizzazione per l’accoglienza dei nuclei vulnerabili mamma-bambino |
L’attività di comunicazione e diffusione persegue i seguenti obiettivi:
- aumentare la conoscenza dei decisori istituzionali e della cittadinanza sulle condizioni di vita e sulle problematiche dei nuclei mamma-bambino in difficoltà,
- raggiungere i beneficiari del progetto, favorendo il loro accesso ai servizi di inclusione sociale.
- Costituzione, sviluppo e ampliamento di una rete permanente laziale delle strutture e dei servizi per nuclei mamma-bambino in condizioni di vulnerabilità.
- progettazione e realizzazione di un piano formativo (12 laboratori) per la condivisione dei saperi e il miglioramento delle competenze e del lavoro in rete.
- offerta di servizi di advocacy e consulenza.
- partecipazione ai Tavoli di consultazione con la Regione Lazio e Roma Capitale.
Soggetto responsabile
Kairos Società Cooperativa sociale a r.l. Onlus
Partenariato
OASI, Il Melograno – Centro Informazione Maternità e Nascita, Associazione Rimettere le Ali Onlus, La Nuova Arca Società cooperativa sociale, Associazione Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi Onlus, Cooperativa Sociale Zoe, TU.MI.S.A.F. Tutela Minori e Sostegno Adulti Fragili, Consorzio Universitario Humanitas, Istituto Comprensivo Statale Via dei Sesami, Associazione di promozione sociale Ecococcole, Libera Università Maria Santissima Assunta – LUMSA, Associazione Romana Pro Juventute Tetto Onlus, MYTANDEM Snc di Chiù Sara e Melandri Sabina.
Ente finanziatore
Impresa sociale “Con i Bambini”, attraverso il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile
Ambito territoriale
Il territorio di riferimento del progetto coincide con quello di Roma Capitale, mentre l’impatto previsto è a livello regionale.
Durata
La durata del progetto è di 3 anni (maggio 2018 – maggio 2021)
Contesto di riferimento
Il Lazio è la regione con la percentuale più alta di madri sole. Tra queste, diverse migliaia vivono in condizioni di povertà assoluta e di forte disagio per violenze subite, patologie psichiatriche, solitudine, carenza di reti parentali e altri problemi. Si tratta in generale di donne giovani e in maggioranza straniere, con scarse risorse relazionali e disagi psicologici, i cui problemi provocano un forte impatto negativo sulla crescita serena dei bambini, con il rischio di trasmissione generazionale del disagio e della povertà materiale ed educativa.
Per rispondere alle situazioni più disagiate, nel Lazio operano circa 50 strutture residenziali che accolgono annualmente oltre 550 mamme e circa 700 bambini. Molti altri nuclei ricevono supporto dai servizi sociali e dalle organizzazioni della solidarietà sociale in diversi modi.
#crescereinsieme rappresenta l’evoluzione e il potenziamento di due precedenti progetti (di cui uno finanziato dalla Regione Lazio), finalizzati alla strutturazione di un modello di intervento sinergico e a mettere in rete i servizi di sostegno e accoglienza ai nuclei mamma-bambino in condizioni di estrema fragilità sociale ed economica, presenti sul territorio regionale.
Il Consorzio Universitario partecipa al progetto
#CRESCEREINSIEME
L’hashtag che indicizza la crescita dell’accoglienza nel Lazio
Parte il progetto #crescereinsieme, per combattere la povertà educativa nel Lazio attraverso percorsi di prevenzione e di supporto all’autonomia per nuclei mamma-bambino in difficoltà.
Il Lazio è la regione con la più alta percentuale di nuclei familiari costituiti da mamme sole, 250.000 (Istat – Censimento 2011). Tra queste, diverse migliaia vivono in condizioni di povertà assoluta e di forte disagio per violenze subite, patologie psichiatriche e altri problemi. Mamme sole, con i loro figli, senza un lavoro, né una casa. Molte sono straniere, in fuga da situazioni di sfruttamento, prive di riferimenti e di reti parentali.
Secondo una recente ricerca (Oasi, 2016), nella regione si contano circa 50 strutture preposte all’accoglienza delle mamme con i loro bambini. Annualmente vengono accolte circa 550 donne e 700 bambini. Moltissimi altri nuclei ricevono supporto dai servizi sociali e dalle organizzazioni benefiche in diversi modi, dall’assistenza domiciliare al sostegno scolastico, fino all’aiuto materiale. Ma questo crescente impegno non basta. Uno dei problemi è il ritardo con cui questi nuclei sono individuati e presi in carico dai servizi territoriali, il che impedisce l’attivazione di interventi tempestivi per far fronte al disagio. Ciò ha conseguenze drammatiche sullo sviluppo del bambino, che assorbe anche inconsapevolmente i disagi della madre.
È questo il contesto da cui nasce il progetto #crescereinsieme, che unisce 14 organizzazioni con un’esperienza pluriennale sul campo, per migliorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi a sostegno dei nuclei fragili mamma/bambino e contrastare la povertà educativa. Il progetto, finanziato dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”, è partito lo scorso mese di maggio e ha una durata di tre anni.
«Le difficoltà economiche, le difficili condizioni abitative, l’assenza di un lavoro e altri fattori personali e relazionali – spiega il responsabile del progetto Martino Rebonato, della cooperativa sociale Kairos, organizzazione capofila – possono ostacolare l’accesso ai servizi educativi per le mamme e per il loro piccoli. Il nostro progetto affronta i problemi della povertà educativa in un’ottica integrata e multidimensionale, favorendo il lavoro in rete tra i servizi sociali, le agenzie educative e le organizzazioni del terzo settore».
Il progetto intende soprattutto favorire l’autonomia delle mamme, offrendo loro nuove opportunità attraverso una serie di azioni tra loro strettamente collegate: un’agenzia per la ricerca della casa e del lavoro; interventi di sostegno alla genitorialità (visite domiciliari, supporto psicologico, promozione dell’allattamento materno, gruppi di mutuo-aiuto); attivazione di reti di famiglie solidali, che accompagnino le mamme nella loro quotidianità; consolidamento della Rete delle strutture e dei servizi per i nuclei vulnerabili mamma-bambino.
«Il modello di intervento che proponiamo mira alla costituzione di una comunità educante, in cui ciascuno faccia bene la sua parte. Dobbiamo essere consapevoli che il problema della monogenitorialità e della vulnerabilità sociale sono spesso interconnessi – sottolinea Salvatore Carbone, Portavoce della Rete delle strutture e dei servizi per nuclei vulnerabili mamme-bambino – e che il fenomeno delle mamme sole in condizioni di forte disagio sociale ha assunto una dimensione che non può più essere sottovalutata».
Comunitario è quindi l’approccio proposto dai promotori del progetto, 14 organizzazioni che hanno unito le forze e messo a disposizione le competenze ed esperienze maturate in anni di impegno: la cooperativa sociale Kairos, l’associazione OASI, Il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita, MYTANDEM Snc di Chiù Sara e Melandri Sabina, il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, la cooperativa sociale Zoe, l’associazione Tutela Minori e Sostegno Adulti Fragili, il Consorzio Universitario Humanitas, l’Istituto Comprensivo Statale Via dei Sesami, l’associazione Ecococcole, l’Università LUMSA, l’associazione Romana Pro Juventute Tetto, l’associazione Rimettere le Ali, la cooperativa sociale La Nuova Arca.
Un partenariato forte e variegato, che sta già operando per costruire un sistema integrato di servizi innovativi e coordinati con i presidi socio educativi del territorio.
Per informazioni:
percorsiconibambini.it/crescereinsieme/ – facebook.com/Crescereinsieme.Progetto/
Ufficio stampa: SuLLeali Comunicazione Responsabile
Caterina Falomo – 346 8513723 – caterina.falomo@sulleali.it